Connect with us

Sport

Solo e soltanto: Grazie Ragazzi!

Published

on

CONDIVIDI SUBITO QUESTO ARTICOLO
TEMPO DI LETTURA 3 MinutI

Nel suo ”Il cammino dell’arco”, uscito nel 2017, c’è una bellissima frase di Paulo Coelho che è particolarmente significativa in questo momento di grande delusione sportiva per la retrocessione in eccellenza, a cui purtroppo siamo stati condannati soltanto dalla cattiva sorte. Ad un certo punto del suo racconto, lo scrittore brasiliano scrive: «Nessuno sfugge alle sconfitte. Inoltre, è meglio perdere qualche battaglia lottando per i propri sogni che essere sconfitti senza neppure sapere perché combattiamo».

Ho sentito alcuni amici, tifosi e concittadini. Mi hanno riferito che in molti, calciatori compresi, al termine della gara con il Manfredonia, hanno pianto per la sconfitta che ci vede ritornare nel campionato di eccellenza. Non nascondo di essere anch’io amareggiato, dispiaciuto e profondamente addolorato per un fine campionato che non vede premiati i sacrifici, l’impegno, la passione ed il coraggio del presidente De Nuzzo, della dirigenza, dello staff tecnico e di ogni singolo calciatore. Non lo meritavano! Ugento non lo meritava!

Evito di tornare sulle ingiustizie subite durante la stagione. Non serve più, perché nessuno può negare le palesi sviste ed errori arbitrali. Come ha detto mister Oliva, bisogna accettare quest’epilogo, smaltirlo e guardare avanti perché il calcio è anche questo. Ti regala grandi emozioni come l’anno scorso e come quest’anno è avvenuto in molte gare, ma anche dispiaceri e delusioni che fanno più male soprattutto quando in cuor tuo senti di non averli meritati.

All’Ugento Calcio non vi è nulla da rimproverare! Non si possono esprimere rimproveri perché è stato fatto tutto quanto era nelle possibilità. Chi sostiene il contrario è irrispettoso, irriguardoso ed intellettualmente disonesto. Qualche pseudo tifoso e pseudo ugentino dovrebbe evitare sui social commenti fuori luogo perché dimostra solo ignoranza ed improntitudine verso se stesso, verso la città e verso la squadra. Abbia la compiacenza e la dignità di starsene in silenzio!

I ragazzi hanno dato tutto! In fondo, è sempre stato quello che ci si aspettava da loro. Anche nei momenti più bui e difficili hanno trovato la forza ed il coraggio di rialzarsi. Non si sono esaltati nei momenti di entusiasmo. Non si sono abbattuti nei momenti di difficoltà.

C’è tuttavia una piccola percentuale di “incazzatura” per questa sconfitta che brucia e fa male, soprattutto per chi come me ha visto con i propri occhi il sudore e la sofferenza durante gli allenamenti. Le preoccupazioni durante tante settimane di incertezza. Quanti sguardi preoccupati di non riuscire a regalare emozioni ai nostri tifosi. Ricordo alcune riflessioni con mister Oliva, al quale chiedevo se, nonostante le assenze, l’atteggiamento della squadra sarebbe stato quello di giocarsela fino in fondo: “mister, ovviamente ce la giochiamo domenica, giusto? Certo che ce la giochiamo Cri”, mi rispondeva con sicurezza e determinazione. Ed ero felice per questa risposta, convinto che il calcio deve essere prima di tutto spettacolo e bellezza!

L’incazzatura è perché a questo appuntamento non siamo arrivati nelle migliori condizioni per affrontare un playout. Le assenze per squalifiche e per infortuni, con alcuni rientri dopo periodi di assenza per problemi fisici, hanno condizionato un esito che poteva probabilmente essere diverso. Quello che evidentemente avremmo meritato alla luce di un cammino che è stato e rimane entusiasmante, magnifico e straordinariamente emozionante. Una serie di eventi memorabili che rimarranno impressi nelle menti e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di vivere quest’annata storica per la nostra città, che mai aveva militato in un campionato nazionale come quello della serie D. Dobbiamo ricordarlo e non dimenticarlo! Quindi non dovremmo essere dispiaciuti? Certo che si. Non dovremmo essere addolorati? Certo che si.  

Accanto a questi sentimenti dobbiamo però metterci tutti quelli che i nostri ragazzi ci hanno fatto vivere con delle vittorie straordinarie contro realtà molto più forti e più blasonate (tecnicamente ed economicamente!). Penso anche alle due sconfitte con il Casarano, vincitore e dominatore assoluto del campionato. Due gare giocate a viso aperto in cui mettemmo veramente sotto una corazzata, correndo il rischio di vincere esprimendo un giuoco di alto livello. Tutto questo è bellezza! E’ emozione! E’ passione! E’ senso di appartenenza! E’ condivisione tra cittadini, sportivi e tifosi di un sogno che mai avremmo pensato di vivere.

Torniamo in eccellenza a testa alta. Ci torniamo con la consapevolezza di essere stati protagonisti nel bene e nel male di una stagione fantastica per la quale possiamo soltanto dire grazie.

Grazie a noi che ci abbiamo creduto, che abbiamo goduto e pianto. Grazie alla società Ugento Calcio, ai suoi dirigenti e allo staff tecnico. Grazie a Riccardo Primiceri e Luciano Basile per il lavoro di comunicazione e marketing promozionale svolto con passione e professionalità. Grazie ad ogni singolo calciatore perché è stato protagonista della scrittura di uno spartito di una musica bellissima. Semplicemente, grazie ragazzi perché avete combattuto con onore e attaccamento alla maglia, alla nostra amata Ugento. Semplicemente, ancora, solo e soltanto, GRAZIE RAGAZZI! 

Pubblicità