Momenti di paura nella tarda mattinata di oggi lungo la strada provinciale 274, all’altezza dello svincolo per Ugento e Taurisano, a causa di un violento incendio che ha interessato la zona.
Le fiamme si sono sviluppate intorno a mezzogiorno da una campagna situata nei pressi del campo sportivo di Ugento, un’area che ogni anno viene purtroppo colpita da roghi. L’incendio, alimentato dalla vegetazione secca e dal vento, si è rapidamente esteso fino a raggiungere i terreni adiacenti alla carreggiata.
Intorno alle 13:30 la situazione è diventata particolarmente critica: una densa coltre di fumo ha invaso la sede stradale, riducendo la visibilità al minimo e costringendo le autorità a chiudere la provinciale per motivi di sicurezza. Diversi automobilisti sono rimasti bloccati e il traffico ha subito notevoli rallentamenti.
Sul posto sono prontamente intervenuti gli agenti della Polizia Municipale di Ugento, che hanno regolato la viabilità e gestito l’emergenza, e i Vigili del Fuoco di Gallipoli, impegnati nello spegnimento e nella bonifica dell’area. Le operazioni sono state rese difficili dall’ampiezza del rogo e dalle alte temperature della giornata, che hanno favorito il propagarsi delle fiamme.
La strada è stata riaperta intorno alle ore 16, dopo che la zona è stata dichiarata in sicurezza.
L’episodio rilancia l’allarme sulla vulnerabilità delle campagne del Salento durante i mesi estivi e di inizio autunno, quando caldo, siccità e incuria rendono queste aree particolarmente esposte al rischio incendi.
Il Comune di Ugento ha formalizzato l’affidamento di un nuovo incarico professionale per il monitoraggio del fenomeno della Xylella fastidiosa, a conclusione delle istruttorie relative alle calamità naturali che hanno colpito le aziende agricole negli anni passati.
Con la determinazione n. 657 del 9 settembre 2025, firmata dal responsabile del settore Urbanistica, Ambiente e SUAP, l’amministrazione ha stabilito di procedere ad una ricognizione capillare sul territorio. L’obiettivo è verificare lo stato delle aziende che negli anni 2016 e 2017 hanno ricevuto contributi per i danni subiti a causa del batterio, accertando quante siano ancora attive e quante abbiano provveduto a reimpiantare oliveti o altre colture.
L’incarico è stato affidato al dott. agronomo Emanuele Carparelli, libero professionista con studio a Lecce, per un importo complessivo di 10.000 euro, da corrispondere in due tranche: il 50% alla firma dell’atto e il restante 50% alla consegna della relazione finale.
Il monitoraggio comprenderà controlli diretti e l’uso di portali telematici regionali per verificare le piantumazioni effettuate anche grazie a ulteriori finanziamenti, come quelli previsti dal PSR. Il professionista dovrà redigere un rapporto dettagliato con documentazione e relazioni utili a restituire un quadro aggiornato della situazione agricola locale.
Con questo provvedimento, il Comune di Ugento intende dunque garantire trasparenza e tracciabilità, ma soprattutto fornire un quadro aggiornato e reale della ripresa o meno delle aziende colpite dalla più grave emergenza agricola che abbia segnato il Salento negli ultimi anni.
– Un viaggio tra memoria, identità e tradizioni animerà la serata di martedì 24 settembre a Ugento, quando alle ore 20.30, davanti al santuario dei Santi Medici, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Luci a sud”.
L’idea nasce da una domanda semplice ma universale: cos’è un paese senza le sue tradizioni? Da questo spunto prende forma la storia che guida la rappresentazione, tra ironia e sogno. Il filo narrativo ruota attorno a una surreale “malattia della dimenticanza”, che ha fatto smarrire agli ugentini la memoria della festa. Toccherà alla protagonista intraprendere una missione speciale: riaccendere le luci, e con esse la magia delle tradizioni e dell’essere comunità.
Il testo è firmato da Francesca Maruccia, mentre la regia porta la firma di Liliana Putino. A dare vita alla scena saranno Anna Maria Bianco, Pasquina Coletta, Sandra De Rose, Patrizia Ponzetta, Alessandro Rovito, Aida Santantonio, Alessandro Santantonio, Maria Elena Spennato, insieme al gruppo delle cantrici della Pro Loco Ugento e Marine, che contribuiranno a creare un’atmosfera suggestiva e popolare.
L’evento rientra nel progetto “Ciceroni e custodi di comunità”, promosso dalla Pro Loco Ugento e Marine aps, vincitore dell’avviso Puglia Capitale Sociale 3.0. Un’iniziativa che punta a rafforzare il legame tra cittadini e patrimonio immateriale, mettendo in scena la forza delle tradizioni come strumento di coesione.
L’ingresso è libero e gratuito: un invito aperto a tutta la comunità per ritrovare, insieme, la magia delle luci e della festa.
La prestazione dell’Ugento Calcio di ieri contro il Virtus Mola Calcio è stata di alto livello. Una vittoria contro una compagina agguerrita che sin dai primi minuti ha aggredito i giallorossi con velocità e compattezza portandosi in vantaggio dopo pochi minuti dal calcio d’inizio.
Una gara tutta in salita per i ragazzi di mister Di Michele che non si sono persi d’animo e già dopo lo svantaggio inziale, nonostante molti errori tecnici in fase di palleggio e di costruzione, hanno cercato di ricompattarsi, cercando di mettere a posto con equilibrio tecnico – tattico le trame del gioco che è poi risultato vincente. Una vittoria meritata perché conquistata con personalità, coraggio ed un bel gioco evidenziato soprattutto nel secondo tempo, allorché il risultato poteva essere certamente più netto senza la bellissima parata del portiere avversario su un’azione ben orchestrata dai ragazzi e conclusa da Rivadero. Ben venga questa vittoria!
La squadra, sapientemente guidata con la solita pacatezza del mister, coadiuvato con professionalità dallo staff tecnico, ha saputo reagire ad un momento di difficoltà, determinato forse da un approccio di gara piuttosto superficiale. Ma il calcio è fatto di momenti, di situazione imprevedibili, di emozioni, di stimoli che appaiono necessari a riaccendere il coraggio, la voglia e la forza di non mollare e soprattutto di non volere deludere i propri tifosi, giunti al comunale desiderosi di vivere un momento di comunione e partecipazione calcistica all’insegna della spensieratezza e del sano tifo sportivo. Ad ogni calciatore va il ringraziamento per non aver mai mollato. Per aver dato tutto quello che poteva, dentro e fuori dal campo. Non bisogna mai dimenticare che anche chi non gioca è parte della squadra perché si mette al servizio dell’allenatore, dei propri compagni e della società. Potrebbe sembrare ingiusto far emergere qualcuno che si sia particolarmente distinto nella gara di eccellenza celebratasi al comunale di via Taurisano. Tuttavia, ciò che si è visto in campo da parte di Ivan Regner è qualcosa che da ogni sportivo, pratico e non pratico di calcio, merita una menzione ed un riconoscimento particolari. La sua gara è stata di altissimo livello sia sul piano tecnico e fisico, sia soprattutto sul piano della capacità di essere guida e leader in campo, trascinando alla vittoria i propri compagni quasi spingendoli in ogni centimetro del terreno di giuoco. Ivan ha corso su ogni pallone e non c’è parte del campo che non sia stata toccata dai suoi piedi. In ogni fase di gioco, in ogni transizione si è reso protagonista con forza, coraggio, visione di gioco e partecipazione, fisica ed emotiva. I recuperi palla, le interruzioni delle offensive avversarie, le ripartenze e soprattutto le sue geometrie hanno illuminato il palcoscenico ugentino. Vi sono stati momenti in cui i suoi movimenti, con e senza palla, sembravano le scie colorate lasciate dai pennelli pittoreschi di Giotto quando dipingeva le gesta terrene di San Francesco d’Assisi. Quando tutto il pubblico ha iniziato a pronunciare il suo nome è sembrato di essere al tempo dei gladiatori! Ivan è un gladiatore! È il nostro gladiatore che scende in campo per donare bellezza sportiva e calcistica alla squadra, costruendo gioco e regalando emozioni ai tifosi, ai compagni e agli avversari. Un cuore forte che batte più di tutti! Capace di identificarsi nella nostra storia e nel nostro essere ugentini perché si percepisce quanto sia legato alla nostra comunità e quanto il popolo sportivo sia legato a lui perché è un esempio per i piccoli, come per i grandi.
A me piace soprannominarlo “Mazinga z”, come l’omonimo cartone animato giapponese che si contraddistingue per la sua forza e il grande cuore verso l’umanità. Ebbene, Ivan Regner per me è il “Mazinga z” giallorosso! Un ragazzo dalla grande forza fisica e morale, dalle preclare qualità umane e calcistiche, sempre prestate in allenamento come in gara, con passione, disponibilità e attaccamento alla maglia dell’Ugento Calcio.
Durante la gara di ieri ci sono stati momenti in cui sembrava invincibile e insuperabile perché intercettava ogni linea d’attacco avversaria e soprattutto correva su ogni pallone per impedire all’avversario di ragionare soprattutto nella fase di costruzione. Conquistata la sfera, la nascondeva ai contendenti, rimanendogli attaccata ai piedi in una simbiosi impossibile da separare.
Questo è ciò che ieri si è visto in campo, che avvalora il dono di essere leader per i propri compagni; l’essere un esempio fondamentale per stimolare lo spirito di emulazione, quella grinta, quella forza di non darsi mai per vinto, di non mollare alcun pezzo di terreno all’avversario.
Queste sono le emozioni che vogliamo vivere. È ciò che gli ugentini desiderano vedere in campo per sognare. Coraggio, cuore e passione sportiva sono gli elementi di uno spartito che è tutto da scrivere per un nuovo miracolo sportivo. Grande Ivan Regner! Grazie mio “Mazinga z”!
È stata una mattinata movimentata ma dal lieto fine quella di oggi a Torre San Giovanni, dove un insolito intervento dei vigili del fuoco ha permesso di salvare due piccole vite rimaste intrappolate in circostanze sfortunate.
Da alcuni giorni, una coppia di coniugi residenti in una villetta della marina ugentina viveva con un pensiero costante: dei miagolii insistenti che provenivano da un’abitazione adiacente. Suoni flebili, a tratti appena percettibili, ma che tradivano chiaramente la presenza di cuccioli in difficoltà. Dopo aver cercato di capire autonomamente la provenienza di quei lamenti, i due hanno deciso di chiedere aiuto ai vigili del fuoco, temendo che dietro quei versi si nascondesse una situazione critica.
La squadra di Gallipoli è arrivata sul posto poco dopo mezzogiorno e mezzo. Un rapido sopralluogo ha confermato i sospetti: due piccoli gattini erano caduti accidentalmente in un pozzoluce, un’intercapedine angusta dalla quale non avevano alcuna possibilità di risalire. Intrappolati al buio e senza via d’uscita, i cuccioli rischiavano seriamente di non farcela senza un intervento esterno.
I pompieri non hanno perso tempo. Con esperienza e delicatezza, hanno organizzato le operazioni di recupero, calandosi nel vano e raggiungendo le due creature spaventate. In pochi minuti i gattini sono stati messi in salvo.
La scena che ne è seguita ha strappato un sorriso a tutti: una volta liberi, i due piccoli si sono messi a correre nell’erba circostante, allontanandosi veloci come se fossero guidati dall’istinto. Probabilmente, spinti dal richiamo della loro mamma che li attendeva poco lontano.
Un episodio che, pur nella sua semplicità, ha commosso chi lo ha vissuto e raccontato ancora una volta l’importanza della sensibilità e dell’attenzione dei vigili del fuoco. Professionisti che, oltre a fronteggiare incendi ed emergenze complesse, non esitano a mobilitarsi per proteggere e restituire alla vita anche due piccoli gattini.
Un piccolo grande gesto che, in un giorno qualunque, ha trasformato un momento di preoccupazione in una storia di speranza e tenerezza.
Per oltre due anni la vicenda è rimasta sotto traccia, lontana dall’attenzione pubblica e senza risposte ufficiali. Poi è arrivato il nostro articolo, che ha denunciato quanto accaduto, e la notizia è rimbalzata sulle cronache locali ed è stata poi ripresa dalle principali testate del territorio, riportando alla ribalta un episodio che ha profondamente ferito la comunità di Ugento.
La questione riguarda l’utilizzo del cimitero comunale come set di un fotoromanzo pubblicato su una rivista nazionale. Nelle immagini comparse, senza alcuna autorizzazione preventiva, figurava anche la tomba di una giovane concittadina scomparsa tragicamente: un fatto che ha suscitato indignazione e dolore nella cittadinanza.
Secondo la minoranza consiliare, per oltre due anni l’amministrazione non ha fornito spiegazioni chiare né aggiornamenti alla popolazione, limitandosi a dichiararsi “inconsapevole” e rinviando ogni azione concreta fino al conferimento di un incarico legale arrivato solo nel 2025.
“Compito primario di un’amministrazione – scrivono i rappresentanti dell’opposizione – è quello di tutelare i suoi cittadini anche e soprattutto nei loro ricordi e nei loro affetti, proteggendo i luoghi sacri della memoria dei nostri cari estinti”.
Per questo i consiglieri di minoranza annunciano la richiesta di convocazione urgente di un Consiglio comunale monotematico, aperto e trasparente, affinché la comunità possa conoscere la verità e siano individuati i responsabili dell’accaduto.
La vicenda, rimasta silente per troppo tempo, ora approda finalmente nell’arena politica e istituzionale. Ugento attende risposte.
Cinque anni di impegno, sacrifici e risultati concreti per restituire dignità al territorio. Cinque anni in cui i Cleanuppers Presicce-Acquarica hanno ripulito campagne e strade da tonnellate di rifiuti, agendo sempre in maniera volontaria, senza ricevere un euro e senza mai pesare sulle casse comunali. Ora però, con un post amaro e accorato, annunciano una pausa: “Incrociamo le braccia finché non avremo risposte chiare sulle fototrappole”.
Un segnale forte, che la nostra testata aveva da tempo previsto. Da mesi, infatti, sottolineiamo come i volontari si trovino di fatto a supplire gratuitamente a un servizio pubblico che dovrebbe essere garantito e pagato con le tasse di tutti i cittadini, loro compresi.
Il gruppo, che non è un’associazione formalmente costituita, ha sempre agito con spirito civico. Ma oggi la consapevolezza è chiara: senza strumenti di controllo e senza un vero cambio culturale, la fatica dei pochi rischia di trasformarsi in un lavoro infinito e frustrante.
La questione fototrappole: tra costi e zero risultati
Il nodo principale resta quello delle fototrappole, considerate dai Cleanuppers uno strumento imprescindibile per contrastare l’abbandono dei rifiuti. Eppure, nonostante le promesse, il loro utilizzo resta un miraggio per tanti comuni.
Il caso di Ugento, ad esempio, è emblematico. Il Comune ha speso oltre 30 mila euro in affidamento diretto a una ditta di Racale per il mantenimento e l’uso di queste apparecchiature. Secondo quanto dichiarato in consiglio comunale dal vicesindaco Massimo Lecci, le fototrappole sarebbero addirittura finite rubate. Un paradosso, se si pensa che in cinque anni di gestione i risultati sono definibili solo come “miserrimi”: zero multe elevate e nessuna notizia sulle relazioni semestrali che la ditta si era impegnata a produrre.
Non meno discutibili le parole dello stesso Lecci, che in aula ha giustificato il mancato impiego delle fototrappole ricordando che le eventuali sanzioni vengono riscosse dalla Provincia, mentre il costo del mantenimento resta in capo al Comune. Una spiegazione che lascia intendere come, in questa vicenda, la questione economica sia stata anteposta a quella ambientale, con buona pace di chi si batte ogni giorno per il decoro e la tutela del territorio.
Un arrivederci, non un addio
Il messaggio dei Cleanuppers, comunque, non è di resa definitiva. “Non è un addio. È un arrivederci”, scrivono i referenti, convinti che i semi piantati in questi anni possano germogliare in futuro grazie a nuove generazioni e nuove energie.
Il loro testimone resta prezioso: l’amore per il territorio e la volontà di custodirlo. Ma resta anche un monito per la politica: senza strumenti adeguati e senza un reale cambio di passo, la battaglia contro l’inciviltà rischia di fermarsi insieme ai volontari.
Il post completo:
INCROCIAMO LE BRACCIA
Senza foto trappole il nostro lavoro è vano.
Cari concittadini, amici e sostenitori, dopo 5 anni di gloriose azioni, il gruppo dei Cleanuppers Presicce-Acquarica sente la necessità di fermarsi un momento.
Sono stati 5 anni di grandi gioie, amicizie e anche tanta fatica. Abbiamo liberato il territorio da tonnellate di rifiuti abbandonati, ridando dignità e bellezza a campagne e strade del territorio. È stato un lustro luminoso, in cui con orgoglio abbiamo dato “lustro” al nostro Paese.
Oggi però ci prendiamo una pausa di riflessione. Una pausa per capire perché, nonostante i nostri sforzi, i rifiuti vengano abbandonati sempre negli stessi punti, perché strumenti come le foto-trappole siano stati usati solo per poco tempo, perché le sanzioni abbiano smesso di essere elevate, perché la cultura del permissivismo prevalga, e perché siano sempre i soliti pochi volontari a rimboccarsi le maniche per il bene comune.
Non vogliamo fare polemiche, ma una cosa è giusto sottolinearla: noi non siamo mai stati un costo per la Comunità. I fondi per il recupero dei rifiuti sono già stanziati ogni anno a bilancio comunale. Anzi, grazie al nostro gruppo – che non è un’associazione, non riceve soldi e agisce solo con spirito volontario – quella voce di bilancio è stata messa a frutto in modo concreto, moltiplicando i benefici per tutti.
Non è un addio. È un arrivederci. Incroceremo le braccia finché non avremo risposte chiare e certe sulle FOTOTRAPPOLE. E’ un arrivederci perché crediamo che i semi gettati in questi anni possano un giorno germogliare, magari con nuove energie, nuove generazioni e nuove collaborazioni.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno camminato al nostro fianco in questa grande avventura. A voi, e a chi verrà dopo di noi, lasciamo un testimone prezioso: l’amore per il territorio e la volontà di custodirlo. I REFERENTI
Aiutaci a continuare a raccontare le notizie del Salento in modo indipendente e gratuito. La tua donazione, anche piccola, fa la differenza e ci permette di crescere ogni giorno. Dona ora e diventa parte della nostra community!