L’appello: bombardamenti in via Verona.

L’appello dei lettori: i ” bombardamenti” in via Verona creano disagi a non finire.

Su segnalazione di una nostra lettrice parliamo di via Verona e del DIS-impegno del Comune di Ugento.

Prima della segnalazione al nostro giornale sono state numerose quelle fatte direttamente al comune, in particolare all’assessore ai lavori pubblici Alessio Meli, rispetto ad un angolo di paese, via Verona, molto trafficato e colpito da ingenti danni di diversa natura.

Già prima del 2018, lo stato della strada di via Verona era in uno davvero pietoso.

Causa erosione dovuta alle intemperie ed un piano traffico che impone il passaggio di numerosi veicoli, soprattutto nei periodi estivi.

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Video del 2018, un ruscello che oggi è peggiorato.

Gli abitanti della zona avevano “tappato” le buche con del cemento a spese proprie, dato che nessuno aveva preso in carico la loro richiesta.

Ecco come appare oggi via Verona:

Un pericoloso trampolino sia per i molti ragazzini che utilizzano i motorini e rischiano di farsi davvero male, sia per gli automobilisti che intenti a evitare una buca ne beccano un’altra provocando danni all’auto, proprio quello che lamenta la nostra lettrice, costretta a cambiare i supporti del motore a tutti e due i mezzi in suo possesso.

La pioggia, altro grosso problema.

Ne basta una scrosciata per avere non più una strada ma un ruscello, che nasce da via Puglia e investe le zone circostanti, tanto da superare il livello del marciapiede.

La nascita del ruscello è dovuta, in parte, al ripristino della corrente elettrica che ha sì rimesso in funzione l’elettricità dei residenti nella zona, ma ha anche abbassato il livello del manto stradale, ricostruito poi in malo modo, che permette all’acqua di scorrere senza freni.

Numerose sia nel tempo che di cittadini le segnalazioni al comune sono sempre state affrontate con “contentini” e promesse mai mantenute.

Qualche giorno fa alcune buche, le più piccole sono state tappezzate, creando un carnevalesco effetto arlecchino che di certo non ha fatto ridere coloro che abitano sulla strada.

Ma non finisce qui!

Girando l’angolo ci troviamo su via Genova, – strada chiusa che oltre ad essere insensatamente senso unico – a detta dei residenti, che non è nemmeno completamente asfaltata pur avendo abitazioni che usufruiscono di tutte le utenze.

Tuttavia sulla strada in questione c’è un problema di informazioni, poiché non è ben chiaro se si tratti di strada pubblica o privata.

Allo stesso modo di via Verona essa è sempre stata “riparata” da privati cittadini, che generosamente hanno provveduto come meglio potevano.

Le risposte ricevute, di fronte alle denunce, sono state spesso o “provvederemo il prima possibile” o “stiamo riparando prima le strade che hanno più di 50 anni” o, nel peggiore dei casi, “non ho visto le chiamate”.

Così la nostra lettrice parla delle proprie segnalazioni all’assessore ai lavori pubblici.

Cosa è necessario fare perché qualcuno si muova? Aspettiamo che qualcuno si faccia male? Le auto possono essere riparte ma le persone no!

Segnaliamo questi disagi affinché qualcuno possa intervenire a risolverli e garantire il diritti di nostri concittadini a non essere danneggiati dalla “cosa pubblica”.

#Segnalato da voi la rubrica do Ozanews che da voce a chi non ne ha!

Un mare di schiuma.

Segnalata dai nostri lettori, riportiamo la presenza di una strana schiuma sulle coste del mare di Torre San Giovanni. Le immagini e il video si riferiscono alla località Pazze in data domenica 28 novembre 2021.

Questa sostanza è tristemente nota sulle nostre coste.

Ogni volta che il tempo non è benevolo questo mare di schuma si ripresenta come un orologio svizzero. La provenienza del composto non è chiara e ci limiteremo a denunciare l’accaduto ringraziando il nostro/a segnalatore.

L’occasione è un buon presupposto per invitare, indipendentemente dal ritrovamento di oggi, tutti i cittadini e le istituzioni a vigilare di più su quello che è la nostra principale fonte di reddito.

Il mare è di tutti e di tutti il compito di assolvere ai bisogni di questo.

Le attività umane sono certamente un fattore importante. Nel gennaio di questo anno questa schiuma è stata ritrovata anche sulle coste di varie regioni italiane e il WWF ha presto dato una risposta all’accaduto:

Si tratta di un fenomeno naturale ma attenzione… Tranquillizziamo, per quanto possibile, i cittadini allarmati che si sono rivolti anche a noi: gli studi su questo fenomeno, che non sta riguardano la sola costa abruzzese, condotti da diverse agenzie regionali per la tutela dell’ambiente, assicurano che si tratta di un evento naturale

La spiegazione del WWF Pescara-Chieti. invitiamo i lettori a leggere il post originale.
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Una prima risposta che potrebbe bastare.

Preoccupa invece il seguito del comunicato che avverte sull’utilizzo di composti agricoli e molti altri prodotti utilizzati giornalmente nelle  nostre case che, in modo diretto o indiretto, si riversano nelle nostre acque.

Il fenomeno ha una spiegazione ben precisa ed è riconducibile all’aumento di una sostanza organica, derivante dalla decomposizione delle alghe, che funge da stabilizzante della schiuma prodotta del moto ondoso. Ciò spiega, dunque, la presenza di “schiuma solida” sulla battigia. Ma attenzione – avvertono gli ambientalisti – l’eccessiva presenza di nutrienti in mare è fortemente legata alle attività che si svolgono nell’entroterra: coltivazioni agricole con massiccio ricorso a fertilizzanti, eccessivo impiego di tensioattivi (tra l’altro, i detersivi per uso domestico), acque non depurate. Per questo motivo, rivolgono poi un appello accorato alle autorità locali affinché provvedano all’installazione di depuratovi per le acque marine.

Riportato da IlCentro.it, che invitiamo a leggere.

Da segnalare anche il fatto che questi eventi naturali solitamente si verificano quando fa caldo. Certamente non a novembre! Questo è sicuramente uno dei subdoli effetti del riscaldamento globale.

È necessaria una campagna di sensibilizzazione, sia per rassicurare i cittadini, sia per permettere comportamenti più virtuosi da parte di ognuno di noi!

Il mare dovrebbe essere un nostro amico da proteggere e preservare.

Non essedo, noi, biologi o scienziati non sappiamo dare una risposta scientifica certa a questo fenomeno.

Via Verona, dove ogni giorno “urla” un tir

Un autoarticolato rimasto incastrato

Immaginate di abitare su una delle strade più trafficate del vostro paese, una strada che prima era diversa e che, a seguito di un cambiamento del piano traffico, diventa improvvisamente un inferno che non vi permette più di dormire sogni tranquilli.

Immaginate di aver trovato la soluzione per salvare il vostro sonno, a caro prezzo, rifacendo tutti gli infissi della vostra casa.

Immaginate poi lo sconforto di scoprire un giorno che tutto questo è stato inutile, a causa di un divieto di sosta “fantasma”. 

E’ esattamente quello che succede in via Verona ad Ugento, dove ogni giorno si sentono “urlare” le trombe dei mezzi pesanti che, puntualmente, rimangono incastrati in un angolo a causa delle vetture parcheggiate. 

Una situazione al limite del paradossale che, in circa 10 anni, ha provocato diversi danni alle abitazioni del posto. In un caso si è dovuto provvedere già 3 volte a ricostruire l’angolo del muro di cinta, letteralmente sradicato dai grandi articolati costretti a manovre da funamboli. 

Ma ogni problema ha infondo una soluzione, anche se comporta qualche fastidio. Per questo c’è chi si è rivolto ai vigili urbani per segnalare il problema e ricordare che, in quella strada, una volta ci fosse un divieto di sosta, messo apposta per evitare queste situazioni.

Un problema che, soprattutto con gli animi surriscaldati dalla calura estiva, rischia di diventare anche di ordine pubblico. Non è raro infatti assistere a sceneggiate che possono sfociare in violenza, tra i turisti in coda e gli autisti esasperati da una situazione che dura da tempo.

Nuova segnalazione di incendi di rifiuti nocivi

Continuano le segnalazione dei nostri lettori, dopo l’ultima riguardante l’impianti sportivi di Ugento, questa volta si tratta del solito problema legato all’abbandono dei rifiuti.

Il nostro lettore è stato colpito dall’odore acre di uno “strano” rogo mentre passeggiava in una zona di Ugento, precisamente in una vasta area che si pone tra il paese e la marina di Torre San Giovanni.

A dire del nostro lettore, quello che più lo ha colpito era la natura dei rifiuti bruciati: in gran parte batterie e materie plastiche.

Questo ha determinato lo sprigionamento di una piccola nube dal forte odore in una zona che, a quanto pare, non è nuova a questi tipo di problemi. Sono molti, infatti, i cumuli di rifiuti che si trovano a bordo strada e che periodicamente vengono bruciati da incendi più o meno voluti.

Una situazione che sta diventando una vera e propria emergenza, mentre da più parti si leva la richiesta dell’attivazione di fototrappole per arginare questo preoccupante ed odioso fenomeno.

“Il campo c’è ma non è regolamentare” Nuova segnalazione

Non ci sono strutture adatte ai giovani..

Per giocare a calcetto bisogna andare fuori paese. A ugento non ci sono campi adatti.

Hanno costruito due campi da calcetto che fanno schifo. Troppo piccoli e non andato a giocare a calcetto 5 contro 5.

Hanno costruito un campo da PADEL. Altra storia non regolamentare. Perché non conforme alle regole del gioco ..

Se devono fare una cosa che la facciano per bene .. che ci siamo stancati ..

Ecco il testo pervenuto sulle nostre pagine social da parte di un nostro lettore. Per questo oggi ci siamo recati presso il campo di Padel di Ugento, realizzato all’interno del cortile adiacente agli spogliatoi del Palaozan “Tiziano Manni”, dove abbiamo effettivamente verificato la veridicità di quanto denunciato.

Oltre alla tenuta del campo di padel, interessato per la seconda volta da lavori di adeguamento, infatti, sono sotto accusa gli scalini che portano ad esso, fatto che renderebbe il campo “irregolare”.

In realtà abbiamo potuto constatare come il campo di padel sia stato omologato con “limitazioni“, riferite appunto al fatto che sia rialzato rispetto al piano strada, rendendo vana la regola del gioco che prevede il poter uscire dal campo per recuperare la palla.

le scale incriminate

Ma come è possibile che un campo realizzato solo 3 anni fa sia stato protagonista già di 3 interventi di ripristino di cui nessuno servito a migliorare la sua agibilità? Questo sembra essere il quesito fondamentale, ricordando le tante opere realizzate e poi abbandonate nel nostro paese.

Politiche giovanili significa anche dare la possibilità ai giovani di avere un’alternativa, avendo a disposizione spazi adeguati per farlo. Cosa dire allora della seconda parte del messaggio, che si sofferma sui campi di calcetto, realizzati da pochi anni e che sembrano versare in uno stato di abbandono perenne, dovuto anche al fatto della loro grandezza non regolamentare.

Il senso del discorso è sempre quello che torna da anni: che senso ha spendere i soldi in questo modo?

Opere inutili, fatte male e delle volte addirittura controproducenti o pericolose, che contribuiscono al disagio dei giovani del nostro territorio, costretti a dover andare fuori paese anche e solo per una semplice partitella a calcio tra amici. La nuova amministrazione è corsa ai ripari assegnando la delega alle politiche giovanili al neo eletto consigliere Vincenzo Scorrano, di cui attendiamo un commento in merito.

A ripetizione di geografia dall’arma dei Carabinieri

Curioso errore da parte della pagina Instagram dell’arma dei carabinieri (https://www.instagram.com/armadeicarabinieri/) che poco fa ha postato una foto che ritrae due carabinieri in piazza San Vincenzo ad Ugento, ma con una geolocalizzazione alquanto “anomala”. Si legge infatti RUFFANO. Fortunatamente anche molti utenti hanno segnalato questo errore al profilo, che però non ha ancora rettificato il post presente sulla sua bacheca.

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