La proposta per l’istituzione di una consulta per il mare e turismo

Cristian Rovito prende carta e penna e scrive a sindaco e assessore per l’istituzione di una consulta per il mare e turismo, in un’ottica che vuole finalmente mettere in rete le eccellenze del nostro territorio al fine di poterne finalmente sfruttare appieno tutte le potenzialità.

Un territorio come il nostro, ricco di potenzialità ambientali, paesaggistiche, storico – culturali e soprattutto turistiche, che peraltro si pregia da due anni del prestigioso riconoscimento ecolabel della “Bandiera blu”, la cui economia è prevalentemente trainata dal turismo e dal mare, ritengo necessiti “Consulta per il mare e il turismo”. E’ facilmente comprensibile il connubio tra mare e turismo, dacché la necessità, quindi la sfida e le relative opportunità, di dotarsi di una struttura interna in grado di coinvolgere cittadini, portatori di interesse, operatori ed imprese di settore, enti pubblici e privati, associazioni di categoria, etc.. Trattandosi di settori strategici,
occorrerà dapprima modificare l’art. 36 dello Statuto comunale e poi disciplinare la consulta con l’adozione di una specifica regolamentazione. Azioni per le quali lo Scrivente è disponibile a fornire ogni utile supporto tecnico – giuridico.
A similitudine di altre realtà locali, scopo dell’istituenda consulta è quello di svolgere un ruolo di organo consultivo di raccordo tra l’Amministrazione comunale e gli stakeholder all’uopo di esaminare, fare proposte e valutare le politiche per il mare e per il turismo in raccordo con le politiche regionali e nazionali per il turismo e il mare (blue economy).
Gli obiettivi strategici dovrebbero/potrebbero essere in primis:
1) Valorizzazione della competitività nel settore turistico e del mare del Comune di Ugento (turismo balneare, turismo congressuale, nautica da diporto, immersioni e diving, etc.);
2) Tutela dell’ambiente marino – costiero e valorizzazione delle risorse marine dal punto di vista ecologico, ambientale, logistico, economico;
3) Promozione e sviluppo della qualità della vita e dell’intero territorio comunale nell’ottica delle politiche di miglioramento continuo;
4) Raccordo con il Comitato interministeriale per le politiche del mare in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alle altre organizzazioni statali e regionali;
5) Valorizzazione del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico – ricreative. Alla visione strategica della presente proposta seguono specifiche linee di azione, che possono così sintetizzarsi:
a) Contribuire alle iniziative di intrattenimenti e promozione turistica di interesse locale;
b) Proporre strategie comunicative e azioni di marketing rivolte ai mercati italiani e stranieri, in raccordo con l’eventuale elaborazione del proposto “piano di marketing territoriale”;
c) Suggerire iniziative atte a migliorare l’ospitalità e l’offerta turistica locale;
d) Esprimere pareri sulle questioni che gli organi comunali ritengono di sottoporle;
e) Valorizzare l’offerta turistica del nostro territorio suggerendo azioni utili ad evidenziare le peculiarità storico artistiche, culturali, paesaggistiche, commerciali , di intrattenimento e gastronomiche;
f) Promuovere incontri, studi e ricerche nel settore del turismo e del mare;
g) Elaborazione, adozione e adesione a progetti attinenti alle materie mare e turismo;
h) Contribuire alle iniziative di intrattenimento e promozione turistica di interesse locale;
i) Fornire ogni utile supporto al coordinamento dei rapporti permanenti con le consulte e i forum presenti nel territorio provinciale, regionale e nazionale.
Come ho già avuto modo di spiegare su un recente articolo , il mare costituisce una risorsa che pone dinanzi a tutti noi (politici, amministratori e cittadini), delle enormi opportunità che occorre cogliere con attenzione, competenza ed umiltà. La blue economy comporta una sfida che riguarda tutti, non scindibile dal territorio e dal futuro. Credo che abbiamo il dovere di impegnarci, non sottraendoci a porre in gioco ogni risorsa possibile per un futuro prospero e sostenibile per tutti.
Fiducioso nella vostra attenzione, l’occasione è gradita per inviare i migliori saluti. Sempre a disposizione.
Cordialmente,
Dott. Cristian ROVITO

Il testo della proposta protocollata da Cristian Rovito

Ugento tra le mete più convenienti del 2023

A dirlo è direttamente Air B&B leader mondiale del settore che quest’anno certifica Ugento come una delle mete più convenienti nel panorama dell’offerta turistica italiana, con la possibilità di trovare ancora un posto a meno di 100 euro a notte.

Una statistica ripresa e rilanciata anche dal magazine nazionale Vanity Fair, che in un brillante articolo di Valentina Drindin vede Ugento al primo posto tra le mete più convenienti di questo 2023

Nonostante le difficoltà legate alla programmazione e alla gestione del nostro territorio, con l’arrivo dell’estate, molti vedono in Ugento una meta perfetta per trascorrere le proprie vacanze. Nel 2023, una delle mete estive più affascinanti e ambite è proprio Ugento, con le sue spiagge da cartolina, il patrimonio culturale e storico, la ricca cucina e l’atmosfera incantevole.

Le spiagge di Ugento sono sicuramente la punta di diamante della nostra offerta turistica. Con acque cristalline e sabbia dorata, sono considerate tra le più belle d’Italia. La spiaggia di Torre San Giovanni, ad esempio, è un vero paradiso per gli amanti del mare. Le sue acque trasparenti e il paesaggio mozzafiato creano un’atmosfera di relax assoluto. Altre spiagge da non perdere includono Lido Marini e Torre Mozza famose per il loro mare caraibico.

Ugento vanta anche un ricco patrimonio storico e culturale. Il suo centro storico è caratterizzato da stradine pittoresche, chiese secolari e palazzi storici. Da non perdere è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, un gioiello architettonico risalente al XIII secolo. Inoltre, Ugento ospita il Museo Civico, che custodisce una preziosa collezione di reperti archeologici, testimonianza dell’antica storia della regione.

La cucina salentina è famosa in tutto il mondo per i suoi sapori autentici e genuini. Ugento offre una vasta gamma di prelibatezze culinarie che soddisferanno anche i palati più esigenti, con la specialità della casa che è sicuramente il famoso piatto dei Ciciri e Tria, di cui ogni anno si svolge una sagra dedicata. Dai piatti di pesce fresco, come il “calamaro ripieno” e la “tiella di cozze”, alle specialità di terra come le “pittule” e i “pezzetti di cavallo”, ogni boccone è un’esperienza unica che delizierà i sensi.

Durante l’estate, Ugento si anima con numerosi eventi e manifestazioni. Tra i più attesi c’è il “Festival itinerante della Taranta”, un’incredibile celebrazione della musica e della cultura popolare salentina. Ogni anno, migliaia di persone si riuniscono per ballare la tradizionale “pizzica” e godersi concerti di artisti famosi. È un’opportunità unica per immergersi nella vivace atmosfera della Puglia e scoprire le radici culturali della regione.

Se stai cercando una meta estiva top per il 2023, Ugento in Puglia è la scelta perfetta. Con le sue spiagge da sogno, il patrimonio storico e culturale, la cucina autentica e gli eventi estivi coinvolgenti, questa affascinante località ti offrirà un’esperienza indimenticabile. Non importa se sei alla ricerca di relax sulla spiaggia, di avventure culturali o di una combinazione di entrambi, Ugento ti stupirà con la sua bellezza e il suo fascino autentico. Prepara le valigie e preparati per una vacanza da sogno a Ugento nel 2023.

Se vuoi scoprire la lista intera di tutti i prossimi eventi, puoi scoprirli in pochi click sul nostro portale eventi www.ozanews.it/eventi

Ugento paese di Santi, Pro Loco(s) e volontari

Le Pro Loco in Italia svolgono un ruolo importante nel promuovere e sviluppare il turismo locale e la cultura delle diverse regioni italiane. Si tratta di associazioni senza scopo di lucro, composte da volontari, che operano a livello locale per valorizzare le risorse naturali, culturali, storiche e artistiche di una determinata località o territorio.

Le principali attività delle Pro Loco includono:

  1. Accoglienza e informazione turistica: Le Pro Loco forniscono informazioni turistiche ai visitatori sulla storia, le attrazioni, gli eventi e le tradizioni locali. Possono offrire anche servizi di accoglienza come la distribuzione di materiale informativo, mappe e guide.
  2. Organizzazione di eventi: Le Pro Loco promuovono e organizzano eventi culturali, sportivi, folcloristici e enogastronomici per valorizzare il patrimonio locale e attirare turisti. Questi eventi possono includere sagre, feste tradizionali, mostre, concerti, competizioni sportive e altro ancora.
  3. Tutela del patrimonio culturale: Le Pro Loco si impegnano nella conservazione e nella tutela del patrimonio culturale locale, collaborando con le autorità competenti per la manutenzione e la valorizzazione di monumenti, siti storici, musei e tradizioni locali.
  4. Promozione dell’enogastronomia: Le Pro Loco lavorano per promuovere la cucina e i prodotti tipici del territorio, organizzando degustazioni, itinerari enogastronomici e corsi di cucina tradizionale. Possono anche partecipare a fiere e manifestazioni nazionali ed internazionali per promuovere i prodotti locali.
  5. Attività ricreative e turistiche: Le Pro Loco possono gestire centri di informazione turistica, percorsi naturalistici, sentieri e strutture ricreative come parchi giochi, aree attrezzate per picnic e campeggi.
  6. Collaborazione con le istituzioni: Le Pro Loco collaborano con le istituzioni locali, come comuni e province, per promuovere lo sviluppo turistico sostenibile, partecipando alla pianificazione di strategie e politiche locali legate al turismo.

L’obiettivo principale delle Pro Loco è quello di favorire lo sviluppo economico e culturale delle proprie comunità, attraverso l’attrazione di turisti e visitatori interessati alla scoperta delle bellezze e delle tradizioni del territorio.

In teoria esiste anche una legge che proibisce l’esistenza di più pro loco riconosciute nello stesso paese, un divieto che a Ugento sembra però non essere preso in considerazione, con la proliferazione di pro loco o associazioni simili, arrivando addirittura a 3 nel medesimo comune: la storica pro loco di Ugento, gli scissionisti della pro loco di Gemini e dall’anno scorso anche la pro loco di Lido Marini. Ma quale sarà mai l’interesse che spinge al proliferare di queste tipo di associazioni impegnate in prima persona nel business dell’accoglienza e degli eventi estivi?

Molto difficile dirlo, considerando che da statuto queste associazioni non hanno scopo di lucro con l’obbligo di chiudere i bilanci a 0 e pubblicare tutti i contributi ricevuti da enti statali.

Ancora più difficile dirlo il giorno dopo l’annuncio da parte della pro loco di Gemini che ieri ha annunciato il recupero della festa di Sant’Oronzo (patrono di lecce che si festeggerà negli stessi giorni) con una festa che impiegherà i commercianti nel borgo di Gemini.

Nonostante Ugento sia nota per la sua abbondanza di Santi e dei loro relativi festeggiamenti, si è deciso di istituire l’ennesima fiera a sfondo religioso, tra l’altro in contemporanea con uno degli eventi più partecipati dell’intera estate salentina, come è la fiera di Sant’Oronzo a Lecce e i suoi famosissimi fuochi.

Ma perché prendere una decisione che sicuramente pecca di originalità, invece di investire magari in iniziative che coinvolgano i giovani, magari sportive o culturali, come è stato per esempio l’ultimo super evento sportivo svoltosi a Gemini grazie all’impegno della Boxe Terra d’Otranto, un evento realizzato senza spendere un solo euro pubblico e che forse anche per questo è stato totalmente boicottato da entrambe le pro loco di Ugento, ma soprattutto dalla pro loco di Gemini, che a precisa domanda si è addirittura rifiutata di offrire un aiuto logistico all’organizzazione dell’evento.

Ma che senso ha quindi inventarsi un nuovo evento se si boicottano quelli già presenti? Non sarebbe meglio valorizzare quello che abbiamo e che molte volte giace abbandonato invece di andare ad inventarsi nuovi santi da festeggiare?

Chiariamoci, nulla di illegale o sconveniente, se non fosse che queste non sono associazioni come le altre, proprio come spiegato bene nella prima parte di questo articolo. Le pro loco infatti possono godere di ingenti fondi pubblici messi a loro disposizione dalle istituzioni a più livelli e proprio per questo devono garantire la loro democraticità (cambiare presidente una volta ogni lustro non farebbe poi male….) oltre che garantire un comportamento improntato al rispetto di tutti i cittadini, al di là della loro razza, credo politico o religione. Anche per questo le pro loco non dovrebbero fare campagna elettorale, a differenza di quanto successo nelle ultime elezioni di Ugento, con la pro loco beach che si è resa protagonista di un improbabile articolo di ringraziamento ai vigili ambientali apparso su Piazzasalento in piena campagna elettorale, che coinvolgeva tra gli altri proprio una tesserata della stessa pro loco nella lista dei cittadini protagonisti di Massimo Lecci. Un ringraziamento che è parso a tutti un vero e proprio endorsement nei confronti del sindaco Massimo Lecci.

Può quindi una pro loco pagata con soldi pubblici decidere deliberatamente di non pubblicizzare il più importante evento organizzato nel suo territorio? A me sembra proprio di no, a maggior ragione se questa pro loco può contare su ingenti stanziamenti pubblici tutti gli anni.

Sarà allora forse per questo che qualcosa si sta muovendo? Non è un caso che esistano dei “must” che assicurano sempre un buon risultato in termini di partecipazione e rientro economico: sagre, eventi per bambini e pizzica possono essere il core business di una collaudata azienda di promozione turistica, ma una onlus dovrebbe metterci qualcosa in più.

Aspettando quel qualcosa in più approfitto per salutare i presidenti delle pro loco di Ugento, con la speranza che possano avere un sussulto d’orgoglio rendendosi conto che Ugento merita davvero qualcosa in più al servizio dei cittadini e non dell’amico candidato di turno.

Ps. Va benissimo Sant’Oronzo a Gemini, purché non si usi un solo euro pubblico per il suo festeggiamento!

Bandiera blu a rischio per Ugento?

La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale assegnato alle località costiere e lacustri che soddisfano criteri di qualità ambientale, gestione sostenibile del territorio e servizi turistici. Il programma della Bandiera Blu è stato istituito nel 1987 dalla Foundation for Environmental Education (FEE) con sede in Danimarca.

Introdotta in Italia nello stesso anno, da allora è diventata un simbolo importante della qualità ambientale delle località turistiche. La Bandiera Blu viene assegnata ogni anno alle spiagge e ai porti turistici che soddisfano i requisiti di qualità ambientale, di sicurezza, di servizi e di educazione ambientale.

Tra le località pugliesi che hanno ottenuto la Bandiera Blu in passato ci sono la costa di Ostuni, Monopoli, Polignano a Mare, Otranto, Gallipoli, Porto Cesareo, Salve e molte altre. Oltre alle spiagge, anche i porti turistici di Taranto, Brindisi e Monopoli hanno ottenuto la Bandiera Blu per la loro attenzione alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza dei servizi.

In generale, la Bandiera Blu rappresenta un importante riconoscimento per le località turistiche che si impegnano per la salvaguardia dell’ambiente e per offrire servizi di alta qualità ai propri visitatori. La Puglia è una delle regioni italiane che maggiormente si è distinta per l’impegno verso la sostenibilità e la qualità ambientale, e il conseguimento di numerosi riconoscimenti Bandiera Blu ne è la testimonianza.

Un premio che però, con ogni probabilità, quest’anno non vedrà Ugento tra i protagonisti. Sono infatti molte le voci che in questo momento stanno circolando in paese, basate sulla pubblicazione di alcune liste su testate giornalistiche di settore, a cui abbiamo chiesto la conferma della notizia e che non hanno avuto difficoltà a confermare la bontà delle loro fonti.

La lista che in questo momento circola in rete, vede infatti Ugento non fare parte delle mete bandiera blu per il 2023

Provincia di Foggia: Isole Tremiti, Peschici, Zapponeta.
Provincia di Barletta-Andria-Trani: Margherita di Savoia, Bisceglie.
Provincia di Bari: Polignano a Mare, Monopoli.
Provincia di Brindisi: Fasano, Ostuni, Carovigno.
Provincia di Taranto: Castellaneta, Maruggio, Ginosa.
Provincia di Lecce: Melendugno, Otranto, Salve, Nardò.

Questa la lista che da qualche ora circola in rete, di cui hanno dato notizia la testata giornalistica Trend Online e il blog di viaggi ViaggiIn e The Foodellers, l’ultimo a riprendere la notizia con una lista che non sembra essere quella diffusa fraudolentemente a febbraio.

Un’indiscrezione che va presa con le pinze, visto i precedenti. Era già successo infatti a febbraio che la pubblicazione di una lista costringesse la Fee ad emettere un comunicato ufficiale per specificare che la lista ufficiale sarebbe arrivata a maggio.

Quel giorno è arrivato e sembra essere il 12 maggio, cioè fra due giorni, con i comuni di Salve e Melendugno (quelli che abbiamo contattato direttamente) che hanno ricevuto l’invito alla cerimonia il 5 maggio scorso. Non si riesce a capire se questa comunicazione sia arrivata anche a Ugento.

A questo punto non resta che aspettare due giorni per ricevere l’ufficialità di una notizia che speriamo venga smentita presto, ma che in molti danno ormai come certa.

Il parco litorale di Ugento torna aperto (per Google)

Il Parco Litorale di Ugento è situato sulla costa ionica del Salento, nella regione italiana della Puglia. È stato istituito nel 2006 e si estende su una superficie di circa 400 ettari, comprendendo una fascia costiera di circa 8 km che va da Torre San Giovanni a Lido Marini.

Il parco è stato creato con lo scopo di tutelare e valorizzare l’ecosistema costiero del Salento, che presenta una grande biodiversità e una ricca varietà di habitat naturali come le dune sabbiose, le pinete, le macchie mediterranee e le aree umide; avevamo parlato proprio di questo in un’articolo di alcuni mesi fa, nel quale si sottolineava come il Parco Litorale di Ugente risultasse chiuso per Google.

Tra le principali attività svolte dal Parco Litorale di Ugento vi sono la gestione e la manutenzione delle aree naturali, la promozione dell’educazione ambientale e della ricerca scientifica, nonché la valorizzazione del patrimonio culturale e storico della zona e sarà anche per questo che finalmente qualcuno ha provveduto a comunicare al più diffuso motore di ricerca al mondo la “riapertura” del nostro parco.

Il parco ospita numerose specie di flora e fauna, molte delle quali sono protette e rappresentano un importante patrimonio naturalistico. Tra gli animali presenti nel parco vi sono la tartaruga marina Caretta caretta, il granchio viola, il falco pellegrino e il gabbiano reale. Sono inoltre presenti numerose specie di piante, tra cui l’endemico Limonium minutum.

Il Parco Litorale di Ugento è anche un’importante meta turistica, grazie alle sue spiagge, alle sue acque cristalline e alle sue attività di svago e sportive, come il kitesurf e il windsurf. Il parco è inoltre impegnato nella promozione del turismo sostenibile e nella sensibilizzazione dei visitatori sulla necessità di preservare l’ambiente.

Nel corso degli anni, il Parco Litorale di Ugento ha svolto numerose attività di tutela ambientale e di promozione del territorio, collaborando con enti locali, associazioni e istituzioni scientifiche. Le attività di ricerca scientifica svolte all’interno del parco hanno portato alla scoperta di nuove specie di piante e animali, contribuendo alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio naturale della zona.

In sintesi, il Parco Litorale di Ugento rappresenta un importante esempio di tutela ambientale e di valorizzazione del territorio, che ha come obiettivo la salvaguardia della biodiversità e la promozione del turismo sostenibile, nonostante questo, come molte aree protette, il Parco Litorale di Ugento affronta diversi problemi che minacciano la sua biodiversità e la sua integrità ambientale. Tra i principali problemi del parco si possono citare:

  1. L’abusivismo edilizio: il parco è situato in una zona molto ambita dal punto di vista turistico e immobiliare, il che ha portato a numerosi casi di costruzioni abusive e di urbanizzazione incontrollata. Questi fenomeni mettono a rischio l’integrità dell’area protetta e della sua biodiversità.
  2. L’inquinamento: le attività turistiche e industriali presenti nella zona possono causare inquinamento delle acque, dell’aria e del suolo, con effetti negativi sulla fauna e sulla flora del parco.
  3. La speculazione edilizia: la speculazione edilizia è un problema particolarmente sentito nella zona, con la creazione di resort e di villaggi turistici che minacciano la bellezza del paesaggio e la biodiversità dell’area protetta.
  4. La presenza di specie aliene: la presenza di specie vegetali e animali non autoctoni rappresenta una minaccia per l’ecosistema del parco, in quanto possono competere con le specie indigene e alterare l’equilibrio dell’area.

Problemi che verranno affrontati dal nuovo direttore nominato solo pochi mesi fa dall’attuale amministrazione comunale di Ugento.

A oltre 15 anni dalla sua costituzione, infatti, il Parco Litorale di Ugento non ha ancora assunto il ruolo di volano economico come era nelle premesse della sua istituzione, che lo ponevano al fianco di altri importanti parchi italiani citati come esempio, tra i quali:

  1. Parco Nazionale del Gargano: situato nella regione Puglia, il Parco Nazionale del Gargano protegge una vasta area di paesaggio costiero, collinare e montuoso, caratterizzato da una grande biodiversità.
  2. Parco Naturale della Maremma: situato in Toscana, il Parco Naturale della Maremma protegge una vasta zona di paesaggio costiero e di macchia mediterranea, con numerose specie animali e vegetali.
  3. Parco Nazionale del Gran Paradiso: situato nel nord-ovest dell’Italia, il Parco Nazionale del Gran Paradiso protegge una vasta area montuosa caratterizzata dalla presenza di numerosi animali selvatici, tra cui lo stambecco.
  4. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: situato nell’Italia centrale, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise protegge una vasta zona di montagne e boschi, con numerose specie animali e vegetali, tra cui il lupo e l’orso bruno.
  5. Parco Nazionale della Val Grande: situato nel Piemonte, il Parco Nazionale della Val Grande protegge una vasta zona di montagne e boschi, con una grande biodiversità e la presenza di numerosi sentieri escursionistici.

In Puglia invece il nostro parco deve vedersela con:

  1. Parco Nazionale del Gargano
  2. Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo
  3. Riserva Naturale Statale Saline di Margherita di Savoia
  4. Riserva Naturale Orientata Bosco delle Pianelle
  5. Riserva Naturale Statale Torre Guaceto
  6. Riserva Naturale Statale Orientata Saline di Punta della Contessa e duna costiera
  7. Riserva Naturale Regionale Orientata Itria – Valle d’Itria
  8. Riserva Naturale Regionale Salina dei Monaci
  9. Riserva Naturale Statale Grotte di Castellana
  10. Riserva Naturale Statale Lama Balice
  11. Riserva Naturale Statale Torre Salsa (parte della quale si estende in Puglia)

Queste aree naturali sono state istituite per proteggere e valorizzare la biodiversità, il paesaggio e le risorse naturali presenti in Puglia. Ognuna di queste riserve offre opportunità di escursioni, di osservazione della fauna e della flora e di attività outdoor in generale, rendendo la regione un luogo perfetto per gli amanti della natura e dell’avventura.

Ma il parco Litorale di Ugento sarà mai all’altezza degli esempi virtuosi appena citati? È quello che si chiedono in molti aspettando il ventesimo compleanno di quello che doveva essere una risorsa economica, ma che rischia di diventare un tappo sul business turistico di Ugento.

L’incuria, i prezzi, la crisi e la favola della conversione turistica

Ferragosto è alle porte e con se ha portato il boom di presenze della stagione estiva 2022 a Ugento in una stagione che ci sta offrendo diversi spunti su cui saremo obbligatoriamente chiamati a riflettere.

La prima stagione post pandemia caratterizzata dalla normalizzazione dei flussi turistici, ma anche da un deterioramento del target nazionale, caratterizzato da presenze che non stanno spendendo sicuramente come negli anni passati. Sembra essere questo il vero nocciolo della questione, anche e più delle mere presenze, che sembrano comunque essere leggermente inferiori rispetto allo scorso anno, che ha rappresentato il record storico di tutto il Salento e di Ugento in particolare.

I flussi iniziano a riassettarsi in linea con le tendenze pre pandemia, ma nel frattempo, neanche il tempo di riprendersi, dobbiamo fare i conti con nuovi e altrettanto problematici fenomeni: Il totale abbandono dei campi colpiti dalla Xylella, i prezzi che come in tutta Italia iniziano a galoppare, e la concorrenza sempre più apprezzata dell’Albania devono mettere in guardia tutti coloro che vedevano nel turismo la chiave di riscatto delle migliaia di persone che con la xylella rischiano di perdere ogni tipo di prospettiva professionale.

Un dato che si evince plasticamente da quanto scritto pochi giorni fa da Marco Carra, titolare del noto motore di ricerca Salento.it che in un lungo post ha affrontato analiticamente la situazione attuale e futura del turismo Salentino, dal quale risulta come la qualità e la professionalità nei servizi offerti stanno continuando a fare la differenza nei casi di quelle strutture che, nonostante tutto, continuano a rimanere piene.

Chi fa questo di mestiere, investendo tempo e risorse in promozione e costante aggiornamento, continua a lavorare a gonfie vele. Chi è dunque che sta soffrendo?

Stanno soffrendo tutti coloro che si sono “convertiti”. Piccoli imprenditori agricoli che hanno visto nel settore alberghiero un opportunità per occupare i propri figli. Ex agricoltori che hanno investito i loro risparmi nell’allestimento di un piccolo b&B ricavato dalla casa della nonna morta. Ex possidenti che hanno puntato tutto sulla vecchia masseria di famiglia, come se questa esistesse in un mondo a parte dal nostro.

E allora inizia a prospettarsi quello che i vecchi contadini, all’inizio della grave crisi legata alla xylella, dicevano allor quando si parlava di conversione turistica: “ci nasci furese nu poi murire cameriere”.

Uno spaccato di saggezza popolare che racchiude in sé quella che è una grande verità: il turismo, quello di qualità, non può essere improvvisato e non basta la “veracità” per far passare come autentico quello che ormai non è.

Impressionante risulta essere poi la totale assenza delle istituzioni di fronte ad un fenomeno che sta assumendo le proporzioni di disastro ambientale, come quello dei roghi che in quest’estate stanno caratterizzando gli orizzonti delle nostre zone contribuendo alla desertificazione e alla svalutazione dell’ambiente.

Dire questo non significa sminuire il Salento o tantomeno infangarlo, così come vuole far passare l’interessato ignorante di turno, ma iniziare a pensare ad un nuovo modello di sviluppo che passi innanzitutto dalla formazione e dalla cultura. Non basta certo una scuola alberghiera per potersi dire soddisfatti del sistema che forma le migliaia di persone che, ogni giorno, lavorano lungo le coste salentine.

Dire questo significa innanzitutto mettere in guardia le persone comuni da un fenomeno odioso che si sta iniziando a prospettare in Salento, quello che qualcuno inizia a chiamare Landgrabbing (letteralmente: accaparramento di terreno) ma che in realtà si è sempre chiamato latifondismo.

Sbaglia infatti chi parla di landgrabbing, perché quest’ultimo è un fenomeno tipicamente africano e che viene caratterizzato dalla sua natura globale e transnazionale. Sbaglia e lo fa un pò per quella moda chic di usare l’inglese per addolcire vecchi vocaboli in disuso, una moda che sembra aver attecchito bene nei moderni movimenti ambientalisti, un pò per celare interessi di sempre più larghi settori dell’economia salentina.

E allora giù di green economy, di landgrabbing, di ‘flight shaming’, di ‘global warming’ che si è trasformata poi in ‘climate change’, ‘climate emergency’ o ‘climate crisis’. Tutto per non parlare di cose concrete, che in Salento e a Ugento sono sempre di più legate ad un solo fatto: i reimpianti degli ulivi.

Sempre più spesso, infatti, si assiste alla nascita di immense piantagioni intensive di nuove cultivar di ulivi, caratterizzate dalla loro resistenza alla xylella, che iniziano a mutare oltre che i paesaggi, gli equilibri economici della nostra regione. Perché se è vero come è vero che questi reimpianti s’anno da fare è vero anche che non saranno certo i piccoli proprietari terrieri a potersi permettere interventi di questa portata. Assistiamo per questo alla svalutazione quanto mai indotta delle terre salentine, arrivate a costare anche 3500€ l’ettaro.

Apriamo le porte allora ai nuovi latifondisti, che ci verranno presentati come nuovi salvatori del Salento, coloro che salveranno quest’angolo di paradiso da una desertificazione che appare ormai irreversibile, riuscendo per questo a piegare ogni residua voglia di resistenza da parte di un tessuto sociale piegato da anni di strisciante e silenziosa emigrazione.

Tutto questo non succederà in futuro, ma avviene ora davanti ai nostri occhi. Il Salento si sta trasformando ma nessuno ha il coraggio di dire in cosa. Il coraggio che una comunità chiede alla classe politica, che mai come in questo momento sembra latitare, immobile e inutile a salvare questo lembo di terra, che ci ostiniamo a chiamare paradiso.

Ma se invece la soluzione fosse, semplicemente, poter tornare ognuno a fare il proprio lavoro?

Frena il turismo in Puglia: prezzi e servizi sul banco degli imputati

«Se si analizzano i primi dati, il quadro generale del settore turistico quest’anno sembra sorridere. Ma andando più a fondo, non è proprio così». Parola di Beppe Ormas, Presidente della Fiavet Confcommercio Puglia. «Escludendo la settimana di Ferragosto – afferma – ci sono molte promozioni in giro, il che vuol dire che non c’è il tutto esaurito. Non siamo decisamente ai periodi pre-Covid. Dal mio osservatorio privilegiato, posso dire che le vendite sono rallentate da circa un mese. L’unico motivo, soprattutto ad agosto, sono i soldi: o non ci sono, o c’è il timore che finiscano. Naturalmente, sono le mie prime sensazioni, in attesa di conoscere i dati ufficiali».

Molto scetticismo da parte dei potenziali viaggiatori potrebbe dipendere, soprattutto per quanto riguarda i viaggi all’estero, dalle notizie di stampa degli ultimi giorni. «I media sono pieni di news – aggiunge il Presidente della Fiavet – che parlano di voli sospesi o cancellati. C’è paura di andare all’estero o di non arrivarci: l’Egitto sarebbe dovuta essere una destinazione top, ma è stata un flop. Per non parlare di altre destinazioni orientali. Certo, non abbiamo avuto cancellazioni, ma non nuove prenotazioni.»

Capitolo crociere. Qui sembra che la situazione sia diversa. «Le grandi Compagnie di navigazione – dice Ormas – hanno puntato su prezzi molto competitivi, almeno sino ad agosto. E hanno riempito le navi. Il mercato si è ripreso.»

Critica, invece, la posizione del Presidente Fiavet rispetto a quanto sta accadendo in Puglia. «Molti miei clienti – conclude –  si lamentano dei prezzi troppo alti dei servizi accessori a fronte di una qualità scadente. Manca, molte volte, la proporzione tra quel che si pretende e quel che si offre: si può chiedere anche una somma elevata per un posto al sole, ma ne deve valere davvero la pena. E i turisti questo lo comprendono molto bene».

Fonte: http://fiavetpuglia.it/2022/08/02/estate-2022-ormas-presidente-fiavet-puglia-i-dati-non-e-tutto-oro-quel-che-luccica/?fbclid=IwAR1Y-TJv_M9v-bj7c-nNtsFLiUCBrFox16hycO3cR9Bw9JZxNQ3BnEw2Fdw

Non mancano poi i riferimenti espliciti ai costi, con la pubblicazione di alcuni report britannici che pongono la Puglia come decima meta più cara la mondo

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