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Quella volta che Fabio e Mingo vennero nella discarica di Ugento

Era il 2006, Massimo Lecci era assessore all’ambiente e i noti inviati di Striscia la Notizia fecero visita ad Ugento, in particolare a contrada Burgesi. Qui, infatti, oltre all’ex discarica Monteco e all’attuale discarica Marcegaglia, è presente uno scheletro di cemento armato che, nel tempo, è diventato un monumento allo spreco e alle opportunità mancate.

Foto satellitare dell’area in cui ricade il centro di selezione rifiuti

Stiamo parlando di un centro per lo smistamento e la selezione dei rifiuti tal quale. Un impianto avveniristico che a pieno regime avrebbe dato lavoro a circa 20 persone, producendo un’introito per il comune di Ugento di circa 400 mila Euro annui.

Un impianto costato più di 5 miliardi di Lire e che fu anche al centro di un’inchiesta della magistratura, che costò l’arresto ad un dirigente comunale dell’epoca; nonostante questo l’impianto non è mai entrato in funzione, diventando ben presto meta di vandali e sciacalli, che nel giro di pochi mesi ripulirono tutta l’area, rendendo l’impianto, di fatto, inutilizzabile. Oggi non esiste più neanche la linea di separazione, scomparsa magicamente in una notte di 12 anni fa.

una foto dell’impianto oggi

Ricorda Luigi Corvaglia, ex segretario cittadino dei DS e uno dei più attivi nella battaglia per salvare l’impianto

Quell’impianto comunque nasce senza padri. Anzi no, uno lo aveva: la Monteco. Fu lei, in virtù della prima convenzione della discarica (che gli consegnava ogni attività, presente e futura nell’ambito dei rifiuti) a sponsorizzarlo.

Certo è che, ad oltre 20 anni dalla sua realizzazione, l’unica cosa a rimanere sono i rimpianti e la rabbia: rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, rabbia per le tante promesse mancate degli amministratori che si sono avvicendati in questo arco di tempo.

Ugento non cambia: vince ancora Massimo Lecci

Un finale al fotofinish ha visto soccombere lo sfidante Giulio Lisi di soli 30 voti. Decisivi la dispersione dei voti (Carlo Frisotti di fatto consegna la vittoria a Chiga) e la bassissima affluenza (51,67%). Ma per la prima volta il sindaco uscente non gode della maggioranza dei voti.

E’ un day after molto particolare ad Ugento, che si risveglia sotto la stessa cappa degli ultimi 20 anni; nulla di nuovo dunque sotto il cielo di Ugento. O forse no. Infatti questa tornata è stata caratterizzata da un fatto nuovo: la somma dei voti degli sfidanti è superiore a quella dei vincitori, e se questo a molti può sembrare normale a Ugento non lo è, essendo abituati a larghe vittorie di quello che è ormai uno degli amministratori più longevi della storia ugentina.

ECCO I RIULTATI NEL DETTAGLIO:

Silenzio elettorale ignorato: il caso Vincenzo Scorrano

In una campagna elettorale che si è caratterizzata per le maldicenze sottobanco, nella quale abbiamo assistito attoniti a discussioni che nulla hanno a che vedere con il governo di Ugento e il suo futuro, non possiamo esimerci di assegnare un premio al candidato Vincenzo Scorrano, che forse per la sua giovane età, ha “dimenticato” il rispetto delle regole basilari della contesa pubblica, a iniziare dal silenzio elettorale.

Il Candidato, infatti, è stato quello più impegnato nel promuovere la propria immagine sui social network (con una spesa che ad oggi ammonta a 182 Euro), come si può verificare su Facebook, visitando la libreria inserzioni della sua pagina ( https://www.facebook.com/ads/library/?active_status=all&ad_type=all&country=IT&view_all_page_id=104288862004986&search_type=page&media_type=all )

Da tale verifica salta all’occhio come l’ultimo post sia stato “sponsorizzato” già in pieno silenzio elettorale, sottolineando ancor di più la scorrettezza del candidato, che non può nascondersi dietro una dimenticanza, come fatto in passato da altri candidati dediti ai medesimi sotterfugi.

C’è da dire che, mentre in passato questo comportamento era solo estremamente scorretto, da due anni a questa parte può essere considerato a tutti gli effetti un reato, dopo l’intervento dell’Agcom che ha spazzato via i dubbi in materia, specificando come il silenzio elettorale debba valere obbligatoriamente anche sui social. A tal proposito vi segnaliamo la lettura di un interessante articolo apparso su Wired nel maggio 2019 https://www.wired.it/internet/regole/2019/05/26/elezioni-europee-2019-silenzio-elettorale/

Ma anche nello svolgimento della campagna il candidato Scorrano non si è distinto sicuramente per la sua correttezza: nel suo spot elettorale, infatti, si ascoltano le voci fuoricampo di Nando Popu (Cantante dei Sud Sound Sistem), Loredana Capone (plurisconfitta presidente del consiglio regionale) e di Paolo Foresio, che addirittura invita apertamente a votare Scorrano. Ma le domande sono molte:

è corretto da parte di politici distanti chilometri da Ugento (e che mai abbiamo visto sul territorio) intervenire nella contesa elettorale? Quale competenza politica esprime Nando Popu? (del quale ignoriamo la consapevolezza nell’appoggiare una lista che esprime idee diametralmente opposte a quelle che hanno caratterizzato la sua carriera artistica) Può un assessore del Pd di Lecce fare campagna elettorale ad una lista al cui interno sono presenti esponenti di estrema destra? E poi ancora, è corretto usare questi mezzi in questo modo? Alla luce di tutto questo, possiamo conoscere la natura del rapporto tra Vincenzo Scorrano e Loredana Capone?

Tutto questo, naturalmente, senza avanzare una sola proposta concreta sul futuro del nostro paese, spacciando la giovinezza come valore, in pieno stile millennial e come consigliato da alcuni guru della comunicazione politica. Ma caro Vincenzo Scorrano, essere giovani non basta: nella Politica, quella con la P maiuscola, dovrebbero essere le competenze a comandare e non la data di nascita. Certo è, che se è vero il detto che il buongiorno si vede dal mattino, non possiamo che aspettarci 5 anni di tempeste sul cielo di Ugento.

Riccardo Primiceri

Confronto tra candidati: Chiga abbandona il dibattito

Si è appena conclusa il confronto tra i candidati sindaco del comune di Ugento, caratterizzato dall’assenza, fin dal principio, del candidato Carlo Frisotti in rappresentanza della lista “Ugento che Decolla”.

a questa assenza, si è aggiunta in seguito quella del candidato Salvatore Chiga, che ha abbandonato anzitempo il dibattito in aperta polemica con alcune persone che rumoreggiavano in sala, dopo l’ennesimo elenco di somme “intercettate”.

Un dibattito che stava procedendo all’insegna della civiltà e della buona educazione, in cui per la prima volta si ha avuto modo di ascoltare la voce del candidato sindaco Salvatore Chiga, insieme a quella dei suoi avversari, che non hanno potuto esimersi dal criticare l’amministrazione uscente rappresentata dalla persona di Massimo Lecci.

E’ forse anche per questo che in sala ha cominciato a serpeggiare il malumore, sfociato in aperte contestazioni nel momento in cui il candidato sindaco Chiga ha dovuto ricorrere alla lettura del suo programma per poter esprimere un concetto di senso compiuto, considerando che fino a quel momento era stato chiamato solo a difendere l’operato dell’amministrazione uscente.

Un dibattito durato più di un ora, che potete visionare sulle pagine fb di TopVideo Webtv e che vi condividiamo anche noi

Pagliaro vuole far tornare lo Zeus ad Ugento, in un museo chiuso da anni.

Pubblichiamo interamente la nota del consigliere regionale.

«C’è un’intera comunità, quella di Ugento, che attende di poter riavere “a casa”, nel suo Museo archeologico, la “sua” statua bronzea di Zeus. Sono passati 60 anni esatti dal rinvenimento di questo reperto straordinario, simbolo della civiltà messapica, e Ugento chiede di poterlo esporre con tutta la cura del caso, facendone la punta di diamante delle sue collezioni archeologiche. È un’istanza che condivido, perché credo che la valorizzazione di un monumento tanto importante e identitario debba avvenire laddove fu ritrovato, in accordo con il Museo archeologico di Taranto dove ora è conservato. Perciò ho proposto una esposizione condivisa, e già a maggio scorso ho presentato una richiesta di audizione per discutere di questa ipotesi, mettendo intorno al tavolo della Regione il Comune di Ugento e il MarTa, le due parti in causa, che trarrebbero solo giovamento dalla condivisione di questo tesoro.
In attesa di quest’audizione, ho presentato un’interrogazione urgente all’attenzione dell’assessore alla Cultura Bray, affinché si faccia promotore di questa iniziativa, con la sensibilità che gli è propria.
Lo Zeus saettante, scolpito nel 530 a.C., dopo un complesso restauro entrò a far parte della collezione del Museo archeologico di Taranto, dove soltanto nel 2016, dopo un lungo oblio, ha trovato collocazione degna ma non centrale fra le numerose collezioni di eccezionale valore del museo. La mia idea è che la statua, come già avvenuto tra il 2002 e il 2004, possa tornare in mostra nel museo di Ugento, al posto della copia in materiale plastico esposta al pubblico. Così la città messapica, orfana del suo tesoro archeologico, potrebbe avere l’opportunità di esporre l’originale almeno per alcuni mesi all’anno, per farne il principale attrattore del suo ingente patrimonio archeologico.
È una proposta che mira alla massima promozione di un bene tanto prezioso, e sono certo che potrà trovare d’accordo tutti gli interessati, restituendo ad Ugento l’orgoglio della maternità del suo Zeus saettante».

136 promesse non mantenute in 5 anni: il bilancio dell’amministrazione Lecci in 30 pagine (dal suo programma)

A 5 anni di distanza, abbiamo provato ad affrontare un’avvincente rompicapo: abbiamo preso il programma elettorale di Massimo Lecci e abbiamo contato tutti i punti del programma non realizzati. Il risultato ha dell’incredibile. Ben 136 punti sono risultati in parte o del tutto inevasi.

Ecco pubblicate le 30 pagine di programma, con segnalati i punti critici.

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