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Ambiente e Territorio

Conoscere per custodire: la caretta caretta

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caretta caretta parco litorale di ugento
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Tra gli eventi naturali nei quali ci si può imbattere in questo periodo dell’anno passeggiando lungo le spiagge a ridosso del Parco naturale litorale di Ugento sicuramente il più insolito e spettacolare è l’incontro con una femmina di tartaruga Caretta Caretta intenta a nidificare.
La tartaruga Caretta Caretta delle specie che vivono nel mediterraneo è l’unica a nidifica lungo le coste italiane.
Nel 2019 lungo il litorale sabbioso di Torre San Giovanni è stato censito il primo nido Ugentino, grazie alla segnalazione di alcuni lavoratori di una struttura balneare che hanno allertato il centro recupero tartarughe marine di Calimera (CRTM).
Da allora grazie alla collaborazione di alcuni giovani volontari del posto e gli operatori del CRTM è nato il gruppo dei seaturtlewatcher grazie ai quali nel biennio 2020/2021, sono stati individuati e messi in sicurezza oltre 10 nidi di Caretta Caretta che hanno dato alla luce quasi 600 piccole tartarughine.
Le tartaruga marina Caretta Caretta detta anche Tartaruga Comune è la specie più diffusa nel Mediterraneo, anche se fortemente minacciata da problemi di tipo antropico.
Le tartarughe adulte, trascorrono la maggior parte della loro vita nelle profondità del mare, tornando in superficie di tanto in tanto per respirare. Nonostante possa sembrare apparentemente un animale goffo, in acqua si muove agevolmente raggiungendo velocità anche superiori ai 35km orari.
Le tartarughe adulte sono animali solitari, le femmine e i maschi si danno appuntamento durante la stagione dell’accoppiamento al largo delle spiagge nelle quali sono nate e sulle quali le femmine nidificheranno durante la stagione estiva, indicativamente da metà giugno a metà agosto, anche se in questi anni si è assistito a deposizioni tardive, che però a causa del calo delle temperature non sempre garantiscono la schiusa delle uova.
Gli esemplari adulti possono raggiungere dimensioni che vanno dagli 80 ai 140 cm ed un peso che può raggiungere i 160kg, i caratteri distintivi del sesso si sviluppano negli esemplari una volta raggiunta la maturità sessuale che avviene a circa 13 anni di età, questi tratti sono la coda molto più sviluppata nei maschi, così come più sviluppati risultano anche gli artigli presenti sulle pinne anteriori che il maschio utilizza per restare aggrappato al carapace della femmina durante l’accoppiamento. Le tartarughe adulte presentano un carapace di colori che vanno dal verde scuro al marrone e un piastrone a forma di cuore di colore giallo.
La femmina dopo la stagione dell’accoppiamento raggiungerà la spiaggia e dopo aver percorso faticosamente diverse decine di metri per raggiungere una zona idonea lontana dall’acqua, deporrà il nido scavando con le zampe posteriori una profonda buca all’interno della quale deporrà anche fino a 200 uova simili a palline da ping pong.
Il sesso delle nasciture sarà determinato dalla temperatura di incubazione, maschi con temperature inferiori ai 29° femmine al di sopra.
Finito il periodo di incubazione che varia da 45 a 60 giorni, le piccole dopo aver rotto l’uovo emergeranno dalla sabbia in gruppi e raggiungeranno autonomamente (in assenza di inquinamento luminoso o altri fattori di disturbo) il mare guidate dalla luce della luna e delle stelle riflesse nel mare e grazie alla pendenza della spiaggia verso il bagnasciuga.
Una volta raggiunto il mare utilizzeranno tutte le loro energie per prendere il largo, dopodiché si sposteranno in gruppo trascinate dalla corrente.
Non si hanno molte notizie sui primi anni di vita, certo è che in questo periodo il tasso di mortalità è molto elevato, si stima infatti che una tartaruga su mille arrivi a età riproduttiva.
Tra le principali cause di mortalità della specie le più ricorrenti sono collegate a fattori antropici, tra i più incisivi ci sono la sempre crescente presenza di plastica che gli animali ingeriscono scambiandola per cibo, impatti con natanti e problemi legati a errate manovre di recupero nei casi di pesca involontaria degli esemplari.
La stagione di nidificazione delle Tartarughe caretta caretta nel mediterraneo è iniziata con i primi rinvenimenti lungo le coste Siciliane

Un’altra stagione che vedrà i volontari del gruppo dei seaturtlewatcher, coordinati dagli esperti del Centro recupero tartarughe marine di Calimerara (CRTM) intenti a pattugliare le spiagge salentine alla ricerca dei nidi di tartaruga.
Il lavoro dei volontari consiste nel monitoraggio puntuale delle spiagge alle prime ore dell’alba, prima dell’avvento di bagnanti e d’operatori turistici. Chiunque fosse interessato ad unirsi all’attività dei volontari può mettersi in contatto con il CRTM anche attraverso i canali social.
https://www.facebook.com/centrorecuperotartarughemarine/

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